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Ukulele

Se amate gli strumenti a corda non potete assolutamente non amare l’ukulele. Ormai strumento usatissimo anche in dischi di grandi artisti internazionali come Eddie Vedder (The Ukulele Songs) e molti altri, è capace di sonorità così caratteristiche da essere immediatamente percepite e riconosciute,anche da orecchie meno esperte. L'ukulele è uno strumento musicale appartenente alla famiglia delle chitarre. È l'adattamento hawaiano di uno strumento di origine portoghese, denominato cavaquinho ma chiamato anche braguinha o machete. La caratteristica sonora dello strumento è il forte attacco seguito da uno smorzamento velocissimo. Esistono almeno cinque diverse versioni, a seconda della lunghezza della tastiera e della grandezza del corpo. Dalla più piccola alla più grande sono: sopranino, soprano, concerto, tenore e baritono. Ha quasi sempre quattro corde. In questa sezione potete trovare una selezione dei migliori Ukulele,nelle diverse versioni,concerto,tenore o soprano,semplici oppure amplificabili,in base alle vostre esigenze. Inoltre troverete un’ampia scelta di accessori per completare la vostra attrezzatura,come corde,accordatori o custodie specifiche per ukulele. 

Con quale Ukulele iniziare?

Ukulele Piccoli, medi, grandi… divertenti, impegnativi… di ukulele ne puoi trovare di tutti i tipi e colori, ma qual è il più adatto per chi vuole iniziare a suonare? Prima di decidere vediamo in questo articolo quanti tipi ce ne sono in commercio e in cosa si differenziano.

Soprano, concerto o tenore: quale scegliere?

Si differenziano in base alle dimensioni, in particolare alla lunghezza della tastiera e la grandezza del corpo. Dal più piccolo al più grande vengono chiamati: soprano, concerto, tenore e baritono

Il modello più venduto e quello più commerciale è sicuramente il soprano. Essendo il più piccolo in circolazione l'ukulele soprano è il più adatto se vuoi iniziare a strimpellare questo divertentissimo strumento!
Lungo circa 53 cm, come primo approccio sicuramente è il più divertente e il più facile da maneggiare. La tastiera corta e stretta ti permette di suonarlo facilmente anche se sei un principiante e un’autodidatta. Se però hai una mano alla Gianni Morandi, allora il consiglio è quello di iniziare subito con un modello da concerto.
Se hai già imparato a suonare gli accordi con il soprano e inizi a sentire la necessità di avere una tastiera più “spaziosa” e con più tasti allora è il momento di passare al livello successivo: l’ukulele concerto (o mezzo-soprano).
Misura circa 58 cm in lunghezza e ha dai 15 ai 20 tasti. Il modello nella versione da concerto è l’ideale se cerchi un suono migliore rispetto al soprano, perché ha una cassa leggermente più ampia, ma senza stravolgere il timbro tipico dello strumento. Il top per chi suona questo strumento il tenore! Lungo 66 cm e con più di 15 tasti, ha un suono molto più ricco rispetto al concerto e grazie alla tastiera più lunga ha ovviamente un’estensione maggiore.
Con il tenore puoi soddisfare il desiderio di avere un suono più profondo e più pieno, è l’ideale per fare ritmiche più complesse e assoli.

C’è poi un modello che si avvicina quasi a una mini chitarra: lungo 76 cm e ha più di 19 tasti. In accordatura si differenzia dagli altri, infatti si accorda come le quattro corde più basse della chitarra. Proprio per le sue dimensioni, perde un po’ il classico suono di questo piccolo strumento, ma si può ritrovare quello che manca nelle armoniche naturali uniche nel suo genere.

Come accodare un Ukulele?

L’accordatura usata più comune per tutti è sol-do-mi-la, tranne che per il baritono che si usa la stessa accordatura, come dicevamo prima, delle ultime quattro corde della chitarra, re-sol-si-mi. Se sei autodidatta e hai bisogno di consigli, puoi sempre recarti in negozio per avere dei suggerimenti pratici su come accordare il tuo strumento al meglio.

 
Tipo Lunghezza Accordatura
Soprano 53 cm sol4 do4 mi4 la4
Concerto 58 cm sol4 do4 mi4 la4
Tenore 66 cm sol4 do4 mi4 la4
Baritono 74 cm re3 sol3 si3 mi4

Perché suonare l’Ukulele?

Per appassionarsi a questo minuscolo strumento basta provarlo e tenerlo tra le mani! Eddie Vedder, frontman dei Pearl Jam, in un periodo buio della sua vita ha iniziato a suonarlo e ha dichiarato che grazie al suo suono “bizzarro”, questo strumento lo ha aiutato a sentirsi meglio. Si è innamorato così tanto che nel 2011 è uscito con un album interamente suonato con questo piccolo ma affascinante strumentino, intitolato semplicemente “Ukulele Songs“. Imparare gli accordi e alcune melodie con l’ukulele è relativamente facile. Che tu sia a casa da solo, in giardino con i bimbi o in spiaggia con gli amici, sarà sempre l’occasione giusta per suonare questo magnifico strumento alla portata di tutti. 

Abbiamo tutte le migliori marche di Ukulele presenti sul mercato, da Kala, Makala a Crafter, Ortega, Leho, Ibanez ed Eko

MANDOLINI

L'ORIGINE DEL MANDOLINO: il Mandolino è uno strumento musicale cordofono di origine Italiana e diffuso in tutto il mondo. Esistono diversi tipi di mandolino denominati nell’Ottocento e Novecento dal luogo d’origine dei relativi prototipi. L’origine del mandolino risale alla prima metà del XVII secolo. Nella metà del Settecento risale invece l’inizio della produzione di mandolini napoletani costruiti dai Vinacciafamiglia di celebri liutai napoletani. Grazie ai Vinaccia si iniziarono ad utilizzare corde di acciaio che sostituirono quelle in ottone. In seguito, nel corso degli anni, il mandolino ha subito altre mutazioni, stabilendosi nella forma attuale nel XX secolo grazie sopratutto al lavoro dei Calace.

STRUMENTI MUSICALI: MANDOLINO TRA MUSICA POPOLARE E MUSICA COLTA

Il mandolino trova spazio sia nella musica popolare, che nella musica colta. Infatti nell’ambito della musica colta ci sono: concerto per mandolino in Do maggiore Op.3 n.6 e due concerti per due mandolini ed orchestra di Antonio VivaldiQuattro sonatine di Beethoven. Mente Mozart lo inserì nel suo Don Giovanni.

I MAGGIORI MANDOLINISTI DELLA STORIA

Tra i più importanti mandolinisti del Novecento ricordiamo Raffaele Calace (compositore, esecutore e liutaio), Michele Salvatore Ciociano (compositore e virtuoso di mandolino), e Giuseppe Anedda(virtuoso concertista e docente della prima cattedra di conservatorio italiana di mandolino). Oggigiorno i rappresentanti italiani di spicco nella musica classica classico-contemporanea sono: Mauro SquillanteUgo Orlandi, Carlo Aonzo, Dorina Frati, Duilio Galfetti.

LE PARTI DEL MANDOLINO

MANICO E CASSA ARMONICA.

Il manico si raccorda alla cassa più o meno in profondità ed è lungo circa 40 centimetri. Il suo profilo posteriore può essere più o meno arrotondato a seconda dei modelli. Inoltre, in alcuni mandolini moderni il manico è irrobustito al suo interno da tendimanico, che è un tirante metallico regolabile con un dado a brugola. Oltre a questo permette di controllarne la curvatura in senso longitudinale per compensarne la tendenza ad imbarcarsi sotto la tensione delle corde.

LA TASTIERA

La tastiera, facente parte del manico, è adornata con intarsi segnaposizione solitamente replicati al lato del manico. All’inizio della tastiera c’è il capotasto, che è una barretta d’osso precisamente sagomata e scanalata, che, inoltre, determina spaziatura ed altezza delle corde sulla tastiera.

I TASTI

I tasti anticamente erano d’ottone crudo sagomato a mano. Oggi il metallo che costituisce i tasti è alpacca di nickel. Inoltre alcuni costruttori hanno adottato per i propri strumenti tasti d’acciaio inox. Il numero di tasti varia dai 17dei modelli economici da studio, ai 29 dei mandolini da concerto a tastiera prolungata.

BANJO

Il banjo, in italiano bangio è un cordofono di origini africane, già popolare fra gli afroamericani durante la Guerra di secessione americana nella sua versione a cinque corde e da allora largamente usato nella musica tradizionale nordamericana. Il suonatore di bangio viene detto bangioista. Il primo Banjo ad arrivare in America aveva cinque  corde ed era già l’evoluzione del suo predecessore Arabo, che di corde ne aveva tre e la sua cassa era ricavata da una zucca essiccata su cui veniva apposta  e inchiodata una pelle animale. Le  corde originariamente  erano di budello e il suono  decisamente più morbido e meno…prorompente.

Il Banjo Americano assunse via via caratteristiche sempre differenti, a seconda dell’evoluzione della società e delle sue scelte artistico – musicali: la cassa divenne di legno, particolarmente di acero o di ebano.,mentre il manico era di noce.  Le corde divennero metalliche ma fu mantenuta la pelle , possibilmente di capra o di vitello. La tastiera non esisteva e fino a dopo la Guerra di Secessione del 1867  il Banjo ne fu privo. Solo successivamente, intorno agli anni ’20, quando il Jazz lo adottò come strumento di espressione, gliene fu data una di ebano. Sul fenomeno delle 5 corde si parla molto e con poca precisione. Si dice che inizialmente le corde fossero 4 e che solo in seguito, intorno al 1830, venne aggiunta la famosa quinta corda che dà rilievo e sostanza al suono del piccolo banjo: si tratta infatti di una particolarità tipica  di questo strumento,per cui accanto alla quarta corda, ma con una tonalità molto più alta ,venne apposta  una corda solista, in grado da sola di oscurare col suo suono vibrante anche strumenti musicali maggiormente complessi. Il banjo a 5 corde ( The five-string banjo) è comunque invenzione nera e la sua paternità si fa risalire ancora ad uno schiavo delle piantagioni, certo Joe Sweeney, costruttore e suonatore di banjo, di cui spesso parlano le cronache locali. Lo si descrive come un omone grosso ma dalle mani di velluto e dalle incredibili capacità artigianali, che intagliava il legno, lavorava l’argento e..si recava spesso nelle fattorie vicine per aggiungere la famosa quinta corda di sua invenzione ai banjo degli estimatori del settore.


Ancora invenzione nera, quindi. C’è da chiedersi PERCHE’ improvvisamente esso fu abbandonato dagli Afro-Americani che lo avevano importato, divenendo ben presto patrimonio esclusivo della musica bianca. Il segreto sta nei famosi  Minstrels  a cui accennavo prima.Una rara immagine del 1850. Qui il banjo è già passato..di mano ai Bianchi.

Essi erano spettacoli teatrali che iniziarono ad andare molto in voga intorno al 1840,interpretati da bianchi che si travestivano e truccavano da neri ,imbastendo tutta una serie di parodie che trasferì  in Europa e nel Mondo un’immagine molto deludente del nero d’America, spesso ritratto stupido, analfabeta e grottesco nei suoi tentativi scimmieschi di imitare il padrone bianco, e sempre col suo banjo in mano. La realtà era  molto più amara .Difficilmente al  nero schiavo veniva lasciato il tempo e la disponibilità economica di dedicarsi al suono del banjo. Gli strumenti delle piantagioni erano per lo più tamburi, raganelli e  mandibole di cavallo che venivano sfregate su un pezzo di legno ( lo screaper ), ma questa falsa immagine condita da una musica inizialmente di stampo Irlandese contribuì all’abbandono disgustato degli Afro-Americani dello strumento,per non diventare essi stessi artefici del disprezzo bonario da cui erano accompagnati.


Fu così che il five string banjo esplose tra la razza bianca e in particolar modo nelle montagne del sud-est, gli Appalachi, dove la tradizione Inglese e Irlandese era palpabile e lo strumento si adattava benissimo alle ballate popolari e ai primi “ social dance “. La quinta corda conferiva un suono acuto e gioioso ma gli Appalachiani ,piuttosto che pizzicarla, la percuotevano con l’unghia,conferendo quindi alla musica anche una certa ritmicità .Inoltre, suonato insieme al Fiddle,(Il violino) il banjo bastava da solo a riempire tutta la scena acustica. Nacquero così le String Band,un duo esplosivo di strumenti che dal 1880 imperverso’ per tutto il Continente attirando proseliti.  Al duo banjo –fiddle si aggiunsero poi altri strumenti,quali mandolino o anche il flauto e.- pensate! – solo a inizio secolo anche la chitarra.Qui invece una foto del 1860. Il banjo diviene ” di classe ” e iniziano a suonarlo anche i giovani della ” buona società”,chiaramente bianca.

Se non siete ancora in grado di scegliere lasciatevi aiutare dai nostri addetti alle vendite, che cercheranno di guidarvi nella scelta dello strumento più adatto a voi,in base alle vostre esigenze di suono,qualità e prezzo.

Chiedete di Carla o Massimo al nr. 0711234567.

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